04/11/2024 00:00 - Quotidiano Energia
Efficienza, parte la consultazione Mase sulla riforma dei Tee
Tra le novità proposte: eliminazione del Cap e dei titoli virtuali, ampliamento degli interventi incentivabili e della vita utile. Osservazioni entro il 20 novembre
Ha preso il via l’annunciata consultazione del Mase sulla riforma dei certificati bianchi (QE 13/9).
Il ministero intende raccogliere entro il 20 novembre osservazioni e commenti sulle proposte di revisione della normativa nazionale e degli atti amministrativi tecnici attuativi che si intende introdurre al fine semplificare e potenziare il meccanismo. Il tutto nell’ambito dell’aggiornamento degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che devono essere conseguiti negli anni dal 2025 al 2028.
La consultazione è rivolta a tutti i soggetti pubblici e privati destinatari in modo diretto e indiretto degli effetti giuridici del decreto 11 gennaio 2017 e s.m.i., nonché a tutti i soggetti in grado di fornire un contributo utile al miglioramento della vigente disciplina dei certificati bianchi.
I contributi ricevuti saranno utilizzati per predisporre uno schema di decreto che risponda all’attuale normativa di riferimento in termini di raggiungimento di obiettivi di risparmio energetico attraverso strumenti quali misure per l'incremento dei progetti presentati, ivi incluso l'incremento delle tipologie di progetti ammissibili, misure volte a favorire la semplificazione sia dell'accesso diretto da parte dei beneficiari agli incentivi concessi che delle procedure di valutazione.
Verrà altresì pubblicato un “resoconto della consultazione” e delle risposte (salvo diversa indicazione espressa da parte dei rispondenti). In relazione ai commenti ricevuti, il Mase si riserva di valutare ulteriori forme di confronto con i soggetti interessati.
Le misure proposte
La prima proposta prevede l’eliminazione dei Tee virtuali e del cap al prezzo.
Ciò in quanto appare ormai superata la fase congiunturale che ha portato alla necessità di introduzione di tali meccanismi avendo il mercato raggiunto una condizione di quasi equilibrio tra la domanda e l’offerta di certificati bianchi.
L’idea è quindi di trovare “strumenti alternativi, meno impattanti sulle dinamiche di mercato, qualora si ravveda l’esigenza di continuare a mantenere condizioni di flessibilità nella possibilità di conseguimento dell’obbligo minimo annuo da parte dei soggetti obbligati”, spiega il Mase.
La seconda proposta riguarda l’adeguamento della vita utile dei progetti di “sostituzione” alla vita utile dei progetti di “nuova installazione. Previsti inoltre l’incremento della vita utile di alcuni interventi ammissibili, l’introduzione di nuovi interventi incentivabili, l’aggregazione di più interventi con soggetti titolari diversi in un unico progetto.
Proposti poi interventi sulle misure ex ante, l’aggiornamento della Guida settoriale sui trasporti, l’eliminazione delle schede di Progetto a consuntivo (schede di PC), la semplificazione dell’individuazione del campione rappresentativo nei Progetti standardizzati e l’introduzione di un termine perentorio per la presentazione di prime
Rvc-C associate a Pppm accolte ai sensi del D.M. 28 dicembre 2012.
I target sull’efficienza e l'importanza dei Tee
Il documento ricorda che al fine di contribuire a conseguire l'obiettivo dell'Unione Europea in termini di efficienza il livello di consumi dell’Italia dovrebbe ammontare a 112,2 Mtep di energia primaria e a 92,1 Mtep di energia finale nel 2030. Rispetto a tali livelli di consumo, la direttiva Eed III prevede una flessibilità del +2,5%. L’applicazione di tale flessibilità porta gli obiettivi indicativi per l’Italia a 115 Mtep di energia primaria e a 94,4 Mtep di energia finale.
Considerato che gli scenari nazionali elaborati nei rispettivi Pniec eccedono l’obiettivo a livello europeo, gli sforzi ulteriori di riduzione dei consumi sono stati ripartiti tra i Paesi che avevano indicato scenari di consumo eccedenti gli obiettivi nazionali (riguardando solo i consumi rientranti nel limite della tolleranza ammessa del +2,5%). Di conseguenza, quindi, l’obiettivo dell’Italia sui consumi di energia primaria passa da 115 Mtep a 111 Mtep mentre l’obiettivo sui consumi finali passa da 94,4 Mtep a 93,05 Mtep.
Come emerge dall’aggiornamento del Pniec (giugno 2024) lo scenario nazionale (Scenario di policy), che interiorizza l’effetto sulla riduzione dei consumi delle misure attuate e pianificate, stima un consumo di energia primaria pari a 123 Mtep e un consumo di energia finale di 102 Mtep al 2030, superiore a quello necessario per contribuire a conseguire l’obiettivo vincolante dell’Unione Europea in materia di consumo di energia finale.
Lo scenario con politiche aggiuntive prevede delle assunzioni di forte evoluzione tecnologica e comportamentale possibili soltanto con il mantenimento e un potenziamento degli strumenti di promozione vigenti.
Secondo i dati riportati nel Pniec, dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2030 si stima una generazione di risparmi di energia finale di 9,5 Mtep con il meccanismo dei Tee. Negli anni dal 2021 al 2023, l’obiettivo cumulato del Pniec è pari a 0,90 Mtep di energia finale mentre i risparmi effettivamente conseguiti nel medesimo triennio ammontano a 1,061 Mtep (CB+Car).
L’interesse nel rilancio del meccanismo “trova quindi fondamento nel suo importante contributo all’efficienza energetica permettendo, al contempo, la riduzione delle emissioni e del fabbisogno energetico nazionale”, precisa il Mase. Il meccanismo, inoltre, tra le altre misure implementate per il miglioramento dell’efficienza energetica, è quello che presenta un costo/efficacia più basso rispetto ad altri strumenti.