20/11/2024 00:00 - Quotidiano Energia
Qualità dell’aria, la nuova direttiva in G.U. Ue
Recepimento entro l’11 dicembre 2026. Target al 2030 più severi, ma con possibili deroghe fino a 10 anni
È stata pubblicata il 20 novembre sulla Gazzetta Ufficiale Ue la direttiva 2024/2881 relativa “alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”, che ha ricevuto il via libera definitivo del Consiglio lo scorso ottobre.
La direttiva fissa limiti e valori obiettivo da raggiungere entro il 1° gennaio 2030 più severi rispetto a quelli delle attuali direttive 2004/107 e 2008/50 per numerosi inquinanti: PM2,5, PM10, NO2, SO2, benzo(a)pirene, arsenico, piombo, ozono e nichel. In particolare, i valori limite annuali per i due inquinanti con il maggiore impatto documentato sulla salute umana, PM2,5 e NO2, sono stati più che dimezzati da 25 a 10 µg/mc e da 40 a 20 µg/mc rispettivamente.
Gli Stati membri, tuttavia, potranno richiedere entro il 31 gennaio 2029 un rinvio fino a 10 anni del termine per il raggiungimento dei valori limite. Rinvio che potrà essere ottenuto fino al 1° gennaio 2040 per le zone in cui il rispetto della direttiva entro il 2030 sarebbe irrealizzabile a causa di specifiche condizioni climatiche e orografiche o in cui le necessarie riduzioni delle emissioni possono essere ottenute solo sostituendo una parte considerevole degli impianti di riscaldamento domestico esistenti.
Il rinvio potrà essere invece richiesto fino al 1° gennaio 2035 (ma con possibilità di proroga per altri due anni) se le proiezioni mostreranno che i valori limite non possono essere raggiunti entro fine decennio.
Nel caso in cui venga superato un valore limite o obiettivo oppure vi sia il rischio concreto di superamento delle soglie di allerta, i 27 dovranno agire attraverso tabelle di marcia (“roadmap”), piani e piani d’azione di breve-termine per la qualità dell’aria.
È poi previsto un maggior numero di punti di campionamento della qualità dell’aria nelle aree urbane e il riesame dei limiti entro il 31 dicembre 2030 e successivamente ogni cinque anni. Inoltre, vengono resi più comparabili, chiari e accessibili al pubblico gli indicatori della qualità dell’aria, attualmente frammentati nei vari Paesi Ue.
Infine, i cittadini e le associazioni ambientaliste potranno rivolgersi ai tribunali nazionali per contestare l’eventuale mancata attuazione delle norme e ottenere risarcimenti nel caso di danni alla salute.
La direttiva 2024/2881 entrerà in vigore tra 20 giorni e dovrà essere recepita dagli Stati membri Ue entro l’11 dicembre 2026.