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31/07/2024 00:00 - Quotidiano Energia
Gare gas, serve una razionalizzazione delle norme che garantisca concorrenzialità

Definire l'opportuno trade-off tra la ricerca di una dimensione minima efficiente degli ambiti a livello industriale e la garanzia di un adeguato livello di partecipazione degli operatori. Il comparto industriale della distribuzione gas ha manifestato da tempo l'esigenza di razionalizzazione e di efficientamento dell'assetto operativo. In Italia ci sono 186 distributori, 138 dei quali di piccole e piccolissime dimensioni. Al contempo, il profondo mutamento dello scenario energetico attuale e prospettico, il maggiore impegno nel processo di riduzione delle emissioni di GHG anche a seguito della entrata in vigore del Regolamento Methane Emission, richiede una riflessione profonda sull'efficacia degli strumenti predisposti oltre 10 anni fa per lo svolgimento delle gare, dal momento che ne sono state completate solo 9 su 177. Dobbiamo chiederci quale sia la strada giusta da intraprendere per allineare il comparto al contesto tecnico-energetico complessivo? Dobbiamo assicurare che vi siano distributori in grado di sostenere gli investimenti necessari per l'evoluzione del comparto; per questo motivo abbiamo bisogno di distributori solidi finanziariamente e capaci tecnicamente nonché pronti a sostenere la sfida gestionale che l'innovazione tecnologica richiede. Arera aveva avanzato a fine 2021 una proposta di sostegno alle aggregazioni dei distributori gas. La proposta non si è trasformata in una delibera. Tuttavia, Arera ha approvato a fine 2023 un analogo provvedimento per il comparto della distribuzione elettrica, e questo provvedimento comincia anche a manifestare i primi risultati. Abbiamo già avanzato in passato e ribadiamo nuovamente l'opportunità di un'iniziativa normativa o regolatoria che sostenga un virtuoso percorso di consolidamento del comparto gas, in attesa che si svolgano le gare. I costi sono minimi o nulli, i vantaggi per il sistema indubbi. E a proposito di gare gas, certamente una semplificazione della normativa che governa le gare e la ridefinizione della dimensione degli Atem della distribuzione gas appare opportuna. Ma su quali presupposti? Riteniamo che una decisione in tal senso debba derivare solo a valle di adeguate valutazioni e analisi, con l'obiettivo di definire l'opportuno trade-off tra la ricerca di una dimensione minima efficiente a livello industriale e la garanzia di un adeguato livello di concorrenzialità e partecipazione degli operatori alle gare. Vanno necessariamente contemperate le spinte competitive e l'adeguata dimensione delle aziende, perché qualunque misura eccessivamente limitante rischia non solo di essere dannosa rispetto al processo competitivo, ma anche di provocare diseconomie di scala nella configurazione successiva alla gara. Definire ambiti di dimensioni che non rispondano a sani principi tecnico-economici, è un rischio che va assolutamente scongiurato. Per il bene del comparto, che ancora a lungo potrà contribuire al percorso di decarbonizzazione.

Flippo Brandolini presidente di Utilitalia