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29/07/2024 00:00 - Quotidiano Energia
Ripristino natura, le norme Ue in vigore dal 18 agosto

Il regolamento in G.U. Piani nazionali entro il 1° settembre 2026

 

Approvato il mese scorso dopo un aspro dibattito che aveva spaccato in due il Consiglio Ue (QE 17/6), il regolamento 2024/1991 sul ripristino della natura è stato pubblicato oggi 29 luglio sulla Gazzetta Ufficiale europea ed entrerà in vigore il 18 agosto.

 

In base al regolamento (disponibile in allegato), i Paesi Ue dovranno ripristinare almeno il 20% delle terre emerse e delle zone marine entro il 2030 e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050. Per raggiungere questi target, dovranno essere ripristinati almeno il 30% degli habitat coperti dal regolamento entro il 2030, il 60% al 2040 e il 90% al 2050.

 

I 27 dovranno presentare alla Commissione Ue entro il 1° settembre 2026 un piano nazionale di ripristino, che dovrà tenere conto del Pniec, della strategia nazionale a lungo termine per la riduzione dei gas-serra prevista dal regolamento 2018/1999 sulla governance dell’Unione dell’Energia e della direttiva 2018/2001 sulle fonti rinnovabili. I piani dovranno essere aggiornati nel 2032, 2042 e 2050 e indicare come verranno raggiunti gli obiettivi, dando priorità ai siti Natura 2000.

 

Rispetto alla proposta presentata dalla Commissione Ue due anni fa, il regolamento introduce numerose deroghe e possibilità di proroga e trasforma diversi obiettivi da vincolanti a “indicativi”. In aggiunta, in caso di eventi eccezionali sarà possibile sospendere per un anno l’attuazione delle misure per gli ecosistemi agricoli.

 

Infine, i piani potranno tenere conto delle “esigenze sociali, economiche e culturali” e delle “caratteristiche regionali e locali, compresa la densità della popolazione”.