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22/04/2024 - Il Mattino di Padova
Spending review azzerata grazie al dividendo Hera

La facciata di Palazzo Moroni: l'amministrazione si trova a fare i conti con un bilancio non certo florido L'approvazione del bilancio consuntivo 2023 e dell'assestamento con l'uso dell'avanzo di amministrazione, ma anche le nuove tariffe della Tari che prevedono un rincaro del 2,7% per le utenze domestiche e del 3,9% per quelle non domestiche. Sono questi i temi prettamente economici in discussione questa sera in consiglio comunale. Ci sarà poi spazio per un argomento prettamente politico nella parte delle mozioni, quando sarà discussa quella presentata da Fratelli d'Italia per sollecitare una discussione sull'hub logistico che il gruppo Alì vuole realizzare in via Svezia. Non è però la variante urbanistica vera e propria, ma una presa di posizione politica. Claudio Malfitano Una boccata d'ossigeno in un periodo in cui i conti di Palazzo Moroni sono risicati, alle prese con gli ulteriori tagli ai trasferimenti decisi da Governo. È grazie al dividendo del gruppo Hera, di cui il Comune possiede il 3,09% delle azioni, che arriveranno nelle casse comunali quasi 700 mila euro in più di quanto preventivato. Soldi che copriranno il taglio di 463 mila euro di fondi statali. Le casse comunali sono comunque in stato di crisi, tanto che questa sera il consiglio comunale discuterà l'assestamento di bilancio che utilizzerà l'avanzo dei conti del 2023 per finanziare le manutenzioni di strade, scuole e case Erp. IL DIVIDENDO DI HERA Poche settimane fa il gruppo emiliano ha chiuso il bilancio dello scorso anno con prestazioni record. L'utile netto di pertinenza degli azionisti è cresciuto del 16,5% toccando i 375,2 milioni di euro e gli investimenti hanno superato gli 800 milioni. «La contestuale riduzione del 10% del debito ha permesso al consiglio di amministrazione di proporre un incremento del 12% del dividendo, pari a 14 centesimi per azione», ha spiegato il presidente esecutivo Cristian Fabbri. Una buona notizia per Padova, visto che il dividendo staccato lo scorso anno era di 12,5 centesimi ed aveva rappresentato comunque un ingresso importante per il bilancio comunale. Si tratta di soldi che infatti vanno nella parte di spesa corrente, per cui possono essere usati per finanziare piccoli interventi e la gestione ordinaria della città, non le grandi opere. A giugno quindi, quando sarà staccato il dividendo, arriveranno 6.457.664 euro, ben 691.892 in più dello scorso anno. I TAGLI DEL GOVERNO A far da contraltare alle buone notizie in arrivo da Bologna, sono quelle brutte che rimbalzano dalla Capitale. Il Ministero ha pubblicato la ripartizione della spending review prevista per il biennio 2024-2025, che è stata comunque ridotta da 200 a 100 milioni di euro per i Comuni. È stato deciso che la ripartizione sarà effettuata in proporzione agli impegni di spesa corrente, al netto di quella relativa alle spese per il Sociale, come risultanti dal rendiconto di gestione 2022. Fatti i conti per la città del Santo il taglio ammonta a 463.818 euro il 2024 e altrettanti per il 2025. C'è anche da aggiungere che con il decreto che ha chiuso i conti dei ristori Covid, Palazzo Moroni è risultato ancora in credito di 1,4 milioni di euro, che saranno spalmati nei prossimi quattro anni. Quindi 350 mila euro all'anno che andranno ad attenuare ancor più l'effetto dei tagli. L'AVANZO DI AMMINISTRAZIONE Ma il vero "tesoretto" per l'amministrazione arriva dall'avanzo di amministrazione del 2023 nella parte che non è vincolata. Sono circa 20 milioni di euro, secondo quanto emerge dal consuntivo dello scorso anno approvato dalla giunta e che stasera sarà discusso dal consiglio comunale. L'aula di Palazzo Moroni oltre ad approvare il bilancio 2023 dovrà anche approvare l'assestamento che indirizza queste risorse. Una parte di questo "tesoretto" dunque servirà a coprire opere pubbliche (precedentemente finanziate con alienazioni che poi non si sono concretizzate) ed anche manutenzioni di strade e marciapiedi nei quartieri, poi i lavori di sistemazione nelle scuole che inizieranno a giugno dopo il suono dell'ultima campanella, e infine anche interventi urgenti sulle case Erp. Si tratta in totale di circa 8 milioni di euro. In più c'è una parte di soldi impegnati per i Servizi sociali, perché le necessità di assistenza di padovani in difficoltà sono in aumento per effetto della crisi economica e del caro-vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

CLAUDIO MALFITANO