22/04/2024 - Giornale di Lecco
Non soltanto servizi: le utilities oggi sono generatrici di valore
ERBA (cde) È stato un forum di altissimo livello quello andato in scena martedì 16 aprile a Lariofiere di Erba, a cui hanno partecipato relatori e ospiti d'eccezione. Ad organizzare «Quale ruolo per le utilities? Un nuovo posizionamento tra economie dei flussi, città e bisogno sociali» è stata Acinque, che ha promosso un confronto sul riposizionamento delle aziende energetiche nell'epoca delle grandi trasformazioni, della transizione necessaria ai fini della tutela ambientale e delle opportunità dell'innovazione. Alla mattinata di lavori hanno preso parte i comuni capoluogo dei territori in cui opera Acinque, ma anche la Regione e il mondo delle università, partner fondamentale per spingere analisi e innovazione. A fare gli onori di casa è stato Fabio Dadati, presidente di Lariofiere, il quale ha ricordato che «siamo al lavoro con Acinque per realizzare una delle più significative comunità energetiche del territorio, spero che entro un anno arriveremo alla conclusione». Giordano Colarullo, Direttore Generale di Utilitalia, ha offerto un quadro di sistema: «In uscita da una crisi in cui le utilities hanno confermato tenuta e addirittura impresso un'accelerazione, le stesse imprese dell'energia si connotano quali fattori centrali abilitanti della transizione ecologica nazionale». Il primo momento clou dell'evento è stato l'intervento del sociologo Aldo Bonomi, fondatore di Consorzio AASTER, dal titolo «Utility come autonomie funzionali del territorio: il caso Acinque», incentrato sullo studio in cui ha analizzato e pesato vocazioni e identità del Gruppo, prodotto dall'integrazione delle utilities delle province di Como, Monza, Lecco, Sondrio e Varese. «Siamo passati dalle municipalizzate al mercato ha rimarcato l'illustre sociologo - con forme nuove di presenza che collocano le utilities nel cuore di un nuovo scenario: parlare di utilities oggi significa parlare di vita e necessità quotidiane e dunque di prestazioni e forniture. Tuttavia il ruolo di erogatore di prestazioni non basta più. Il compito dev'essere più ambizioso poiché oggi le utilities sono viste come soggetti nevralgici della trasformazione cui affidare un ruolo guida». In sostanza sono chiamate a svolgere un ruolo «di coesione sociale, di governance delle piattaforme territoriali». Come nel caso emblematico di Acinque «che tiene insieme città medie, piccoli comuni, distretti, cui può essere affidato un ruolo protagonista, propulsore della trasformazione in atto». La prima tavola rotonda, dal titolo «Le reti per l'attuazione delle politiche industriali» ha visto intervenire Stefano Cetti, Amministratore delegato di Acinque: «Erogare servizi essenziali come nel vecchio modello delle municipalizzate ma anche generare di valore: sembra un ossimoro, ma in realtà è la nostra sfida». «Assicurare prestazioni con continuità, sicurezza e qualità - ha continuato - era e resta la nostra mission ma, stante la trasformazione in atto, dobbiamo operare, con coraggio e ambizione, una revisione strategica, dobbiamo fare "un tagliando" e spingerci oltre. La transizione energetica sollecita un'ulteriore proattività da parte di aziende come la nostra, sia quali perno di sinergie virtuose sul territorio sia come leve di crescita per andare a cogliere le opportunità di sviluppo e le visioni strategiche sul futuro. Ecco perché ci poniamo l'obiettivo di trattenere e formare talenti e competenze avviando al nostro interno lo stesso processo di evoluzione culturale che chiama in causa il nostro riposizionamento. Intanto dobbiamo averne piena consapevolezza, è un impegno di responsabilità sociale». Ecco poi Roberto Tasca, presidente di A2A: «Il ruolo delle multiutility è diventato sempre più penetrante sui territori, rispondendo alle crescenti esigenze dei cittadini e adattandosi ai cambiamenti degli ultimi anni che hanno modificato la domanda e l'offerta del settore: oltre ai servizi tradizionali, la nostra attività oggi tocca ambiti diversi, penso ad esempio al grande tema dell'elettrificazione dei consumi o della mobilità. Il nostro obiettivo è bilanciare l'impegno del Gruppo verso il mercato azionario con la responsabilità che abbiamo verso le comunità locali, all'interno di ogni Regione italiana, cui eroghiamo servizi essenziali». Non è mancato l'apprezzato contributo di Vico Valassi, presidente di UniverLecco e Sondrio «Acinque trova in noi un elemento con cui alimentare relazioni e reciproco interesse: le imprese dei nostri territori possono cogliere occasioni di sviluppo attraverso partnership virtuose». Alla tavola ha partecipato anche Armando De Crinito, direttore generale allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia: «Le utilities devono andare incontro alle esigenze del cittadino, c'è una fetta di innovazione che viene chiesta a questa aziende. Noi siamo a disposizione per fare rete, con le Università, con le Camere di Commercio, ecc.». È stato poi il turno dei primi cittadini: Marco Canzi, presidente di Acinque, ha partecipato alla tavola rotonda «Coniugare mercato e bisogni sociali» con Alessandro Rapine se, sindaco di Como, Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco, Paolo Pilotto, sindaco di Monza, Davide Galimberti, sindaco di Varese. «In quest'epoca di grandi trasformazioni, siamo investiti da una responsabilità più articolata che interessa da vicino le aspettative e i bisogni delle comunità locali - ha affermato Canzi - la modalità è quella peculiare che abbiamo adottato sin dalla nostra fondazione cioè la vocazione a fare rete, l'impulso a ragionare secondo partnership che coinvolgano i tessuti dell'impresa, dell'università, del terzo settore. Una sfida senz'altro ambiziosa perché sviluppata in contesti multiformi e complessi quali il vasto perimetro in cui ci muoviamo. Proprio su quest'ultimo fattore s'impernia l'obiettivo di infrastrutturare e rendere sempre più attrattivi e centrali i territori. Un modello concreto di sviluppo sostenibile. Vogliamo porci come promotori della trasformazione energetica, intercettando e suggerendo opportunità di sviluppo a beneficio delle comunità locali di riferimento». Il dibattito è proseguito analizzando il ruolo e le politiche che possono svolgere le utilities rispetto ai temi della coesione sociale, dell'innalzamento dei costi sociali della vita nelle città e quindi sul piano del welfare insieme agli altri attori del territorio stesso. Sono state sottolineate l'importanza di Acinque e le grandi potenzialità che può mettere in campo. A partire da Galimberti: «Con le risorse del PNRR avremo un'accelerazione di sviluppo significativa e Acinque è in parte a fianco dei comuni in questa trasformazione, per noi è un aiuto, anche nel ripensare il ruolo delle città medie, sempre più rivalutate a discapito dei grandi centri urbani». Sulla stessa linea Rapinese «con Acinque abbiamo avviato un progetto per Como in chiave ecologica ed energetica, abbiamo aspettative per risolvere un problema comune». Per Gattinoni «c'è ancora del potenziale inespresso, dobbiamo stare attenti che da utilities non si passi a commodities», mentre per Pilotto «il percorso in costruzione è interessante, ma c'è ancora tanto da fare. Di certo i cittadini vanno considerati come una ricchezza formidabile, non solo come fruitori di servizi». Il gran finale è stato affidato a Stefano Besseghini, presidente di Arera: «È necessario mantenere l'assoluta centralità del consumatore, a beneficio del quale è importante profondere massimo impegno affinché l'evoluzione normativa sappia restare al passo delle fisiologiche trasformazioni in atto, in termini di aspettative e di bisogni»: Le conclusioni sono state affidate a Aldo Bonomi: «Ad Acinque ricordo che serve aver ben chiaro che l'innovazione obbliga e che il problema principale è tenere insieme ciò che appare incompatibile. Ai sindaci invece dico che è importante fare un patto fra i loro cinque comuni, ragionando su come il territorio possa diventare interlocutore della transizione ecologica».