05/08/2024 - La Repubblica (ed. Firenze)
La Cgil si schiera con Fossi Multiutility, no alla Borsa usiamo gli Hydrobond
Non si sono ancora spenti gli echi dell'intervista a Repubblica del deputato e segretario regionale dem Emiliano Fossi in cui ha esplicitamente detto che la Multiutility va sì allargata, ma la quotazione in Borsa non va fatta. E così ieri è stato il turno della Cgil a prendere la parole, con il segretario regionale Rossano Rossi, che sta dalla parte di Fossi: «Ho apprezzato da segretario regionale della Cgil Toscana la presa di posizione di Emiliano Fossi sul no deciso alla quotazione in borsa dei servizi pubblici locali della Toscana » si affretta subito a dire. Aggiungendo poi: « Apprezzata non solo perché la Cgil sostiene da tempo la propria contrarietà alla subalternità al pensiero neoliberista che vede nel privato e nella Borsa la soluzione positiva per tutto, dimenticandosi che i monopoli naturali sono oggettivamente sottratti alle logiche di mercato, così come riconosciuto anche dal pensiero economico mainstream». In queste ultime quarantotto ore il dibattito tra chi è favorevole e chi non prende posizione sulla quotazione in borsa è stato acceso: « Apprezzata - prosegue ancora Rossi - soprattutto perché viene dal segretario regionale di un partito - che è quello oltretutto di maggioranza relativa al netto del dato elettorale dell'astensionismo - mentre fino a questo momento le scelte e gli orientamenti su quale assetto dare al sistema dei servizi pubblici locali della nostra Regione è stato appannaggio di alcuni sindaci e soprattutto dai manager delle aziende, che dovrebbero seguire le indicazioni della politica e delle comunità e non dettare e imporre la linea » . La Cgil individua come poter ottenere i fondi che non arriverebbero dalla quotazione in Borsa e lancia la sua proposta: « Si riapra una grande discussione pubblica promossa dai livelli regionali dei partiti, associazioni, comitati e istituzioni per immaginare e realizzare un sistema di governo autocentrato, rispettoso dei lavoratori e delle risorse naturali, capace di individuare gli ambiti ottimali di gestione dei vari servizi pubblici, coinvolgendo nelle scelte di indirizzo strategico le organizzazioni dei lavoratori, le associazioni, i comitati e le comunità locali, individuando nell'emissione delle obbligazioni - a noi piace chiamarli Hydrobond - la modalità ottimale per reperire risorse finanziarie. Magari partendo dalla ripubblicizzazione del servizio idrico, affrontando quale sia il livello ottimale di gestione dei rifiuti e ponendo la giusta attenzione a settori come gas ed elettricità, in un'ottica di incentivo delle rinnovabili valorizzando comunità energetiche e geotermia. Affiancando tutto questo a una battaglia nazionale per la modifica della costruzione della tariffa del servizio idrico integrato, che scarica sugli utenti i costi di tutti gli investimenti, ordinari e straordinari, recuperando il ruolo storico di Cassa depositi e prestiti nel finanziare a tassi non usurai gli investimenti degli Enti pubblici locali » . Rossi infine conclude: « Il buon esempio in questa battaglia potrebbero darlo da subito i Comuni toscani rinunciando alla divisone e appropriazione degli utili di gestione per lasciare dentro il sistema dei servizi pubblici locali le plusvalenze realizzate, invece di ascriverli nei bilanci comunali». - a.d.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA k Anconella L'impianto di Publiacqua.