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30/10/2024 - Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi)
Brindisi Nord, revisione Aia «Aspettando la transizione»

Partito l'iter per la revisione dell'Autorizzazione integrata ambientale per la ex Brindisi Nord, ovvero la centrale elettrica attualmente gestita da A2A. L'Aia dell'impianto, risalente al 2012, è scaduta infatti lo scorso 13 settembre ma la società ha la necessità di portare avanti le attività in corso all'interno della centrale. Che non hanno nulla a che vedere con la produzione di energia tramite la combustione di carbone. Un'attività ferma ormai da anni. Ma che, invece, riguardano "l'utilizzo degli alternatori presenti presso i gruppi Br3 e Br4 per il servizio di rifasamento sincrono della rete elettrica aggiudicato da Terna Spa" e autorizzato dal ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica con provvedimento risalente al 2017. A2A ha avviato l'iter, e lo scrive chiaramente nella lettera di accompagnamento dell'istanza, "nelle more della definizione di un percorso di transizione energetica del sito condiviso con Terna Spa (con la quale è in essere il contratto stipulato il 15/4/2019), oltreché con gli enti del territorio". La società, infatti, già qualche anno fa aveva avviato l'iter per la Valutazione d'impatto ambientale di un progetto di conversione a gas. Anche se, per la verità, nello scorso mese di giugno non è stato certamente un fulmine a ciel sereno, per A2A, il decreto a firma del ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin con il quale veniva espresso il giudizio negativo di compatibilità ambientale rispetto alla possibile conversione. La decisione, infatti, era attesa da tempo, fin da quando nel 2021, dopo il primo parere negativo da parte della commissione per la Valutazione d'impatto ambientale, la società aveva comunque presentato le proprie controdeduzioni ed osservazioni. Alle quali la stessa commissione, nel 2022, aveva risposto con un nuovo parere negativo. La decisione formale da parte del ministero, tuttavia, è arrivata addirittura dopo due anni di attesa senza che, nel frattempo, sia accaduto nulla. Intanto, però, la società aveva sostanzialmente rinunciato al progetto. Non solo sulla base delle posizioni della commissione Via ma anche e soprattutto per la decisione di Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, di considerare non strategica la realizzazione di nuove centrali a gas nella macroarea che comprende anche Brindisi. La stessa decisione che aveva spinto anche Enel a rinunciare alla conversione a gas della "Federico II", progetto che tuttavia ha comunque ottenuto il parere favorevole di compatibilità ambientale nell'ambito dell'iter della Via. Già nel 2022, dunque, era abbastanza prevedibile che A2A non avrebbe davvero portato a compimento la riconversione della centrale con il progetto degli otto motori endotermici a gas naturale. Anche perché subito dopo il preavviso di respingimento dell'istanza di autorizzazione ambientale, ormai diversi mesi fa, A2A aveva rinunciato al capacity market. Senza il quale, un investimento come la riconversione risulta economicamente non sostenibile, allo stato attuale e con l'attuale prezzo del gas sul mercato internazionale. Per il momento, dunque, ed in attesa di un progetto di transizione per il sito che sia condiviso con Terna e con gli enti locali, i progetti per il sito di Brindisi restano sostanzialmente due, a parte il servizio di rifasamento sincrono che garantisce la stabilità della rete elettrica nazionale. Il primo è quello, da 5 milioni di euro, che prevede la realizzazione di un impianto in grado di trattare circa 11 tonnellate all'ora di rifiuti urbani provenienti dall'attività di pulizia delle strade, effettuata con l'ausilio di autospazzatrici, e dalla pulizia degli arenili. Il secondo, invece, riguarda un sistema di accumulo energetico di tipo "Storage Bess", ovvero Battery energy storage system, con una capacità da 7 megawatt che potrebbe essere installato sempre nel sito della centrale, se l'azienda dovesse ritenerlo conveniente sulla base delle aste di Terna. F.R.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA.