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02/04/2024 - Il Messaggero
«Nella Pa i premi sono fermi al 2016 Il tetto andrebbe eliminato per tutti»

Antonio Naddeo, presidente dell'Aran, oggi ci sono grandi differenze tra il salario accessorio, i premi, pagati dalle varie amministrazioni. Come mai? «Differenze di retribuzione ci sono già tra i vari comparti, come per esempio le funzioni centrali e gli enti locali. Poi ci sono diversità nel salario accessorio, sia nella parte fissa, le indennità, che quella variabile, i premi, tra le stesse amministrazioni anche di uno stesso comparto». L'Agenzia delle Entrate, o l'Inps, hanno salari accessori alti, la Giustizia, molto bassi. Da cosa dipende? «Dipende, si potrebbe dire, dalla storia dei fondi di queste amministrazioni». La storia? «Nel 2018 si è deciso di "congelare" i fondi del salario accessorio a una data precisa: il 2016. Chi nel 2016 aveva fondi più consistenti, anche oggi può erogare premi e indennità maggiori. Chi aveva pochi fondi è rimasto bloccato». Nemmeno il recupero dell'inflazione è stato possibile? «No, gli unici adeguamenti si sono avuti con i rinnovi contrattuali. Essendo un tetto di 8 anni fa potrebbe essere utile almeno aggiornarlo a seguito dell'inflazione». Un'amministrazione che dispone di risorse, perché magari ha risparmiato dei soldi, può destinarli al salario accessorio? «Non può se le somme superano il tetto previsto dalla legge. Le amministrazioni hanno le mani legate, per questo io dico che più che di tetto dovremmo parlare di un tappo che blocca le politiche retributive della amministrazioni». Andrebbe rimosso? «Io penso di sì. Questo non significa però che poi le amministrazioni debbano avere mani libere, vanno comunque introdotti dei controlli e magari una banda di oscillazione con un minimo e un massimo entro cui collocare le risorse per i premi e le indennità per i dipendenti. Anche per evitare gli effetti collaterali indesiderati che questo tappo sta creando». A quali effetti indesiderati si riferisce? «Le amministrazioni giustamente cercano di trovare il modo di superare il tetto, e spesso questo avviene per via legislativa. L'ultimo caso è quello dell'Agenzia delle Entrate, con il bonus per attuare il Pnrr. Ma tutte le amministrazioni sono impegnate su questo fronte e sarebbe giusto che anche gli altri potessero premiare i dipendenti. Anche Sanità, Scuola Università, hanno avuto la possibile di risorse aggiuntive ulteriori rispetto a quelle per il rinnovo contrattuale con leggi specifiche In questo modo però si crea una sorta di dumping tra le amministrazioni». Di dumping? «Un dipendente di un Comune, che guadagna meno di un dipendente delle funzioni centrali e ha premi bloccati, è normale che sia attratto da stipendi e premi più alti pagati dall'Agenzia delle Entrate che, tra le altre cose, ha sedi in tutta Italia. Se si vince il concorso, si può guadagnare meglio senza cambiare città. Così si rischia di svuotare alcune amministrazioni a vantaggio di altre». A. Bas. © RIPRODUZIONE RISERVATA.