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07/11/2024 - Il Messaggero
Statali, aumenti da 165 euro passa la settimana corta

L'ACCORDO ROMA Aumenti mensili lordi da 121,4 fino a quasi 194 euro a seconda degli inquadramenti, con una media di 165 euro. Buoni pasto pagati anche a chi lavora in smart working. La possibilità per i ministeri, le Agenzie fiscali, gli enti pubblici economici come Inps e Inail di sperimentare la settimana corta di quattro giorni a parità di orario e di stipendio. È un contratto ricco di novità quello firmato ieri in via preliminare tra l'Aran, l'Agenzia che tratta i rinnovi per il governo, e i sindacati. O meglio, una parte dei sindacati. L'Usb da tempo aveva lasciato il tavolo delle trattative, mentre Cgil e Uil, che hanno in programma uno sciopero generale, da tempo avevano fatto capire che non avrebbero sottoscritto l'intesa. E così è stato. Ma non è bastato a bloccare il contratto. La firma «convinta» è arrivata dalla Cisl, insieme ai sindacati autonomi Confsal-Unsa, Flp e Confintesa. Tutti insieme rappresentano oltre il 54 per cento dei quasi 200 mila lavoratori del comparto delle Funzioni centrali. La vera novità è che questa volta, l'accordo è arrivato nei tempi. Prima che il periodo coperto dal contratto dei dipendenti statali delle Funzioni centrali, che va dal 2022 al 2024, scadesse. È un fatto nuovo. Positivo. E che permetterà di avviare immediatamente le trattative anche per il prossimo rinnovo, quello del 2025-2027. GLI STANZIAMENTI La manovra di bilancio ha stanziato 5,5 miliardi di euro a regime per il prossimo triennio. Soldi che permetteranno un ulteriore aumento lordo medio mensile di poco più di 150 euro. Fin dal suo insediamento, il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, aveva promesso di dare continuità ai contratti pubblici dopo la traversata del deserto del decennio scorso che aveva portato a un blocco dei rinnovi per esigenze di finanza pubblica. Dunque ieri ha subito espresso la sua soddisfazione. «La firma», ha detto il ministro, «è il giusto riconoscimento al lavoro delle nostre persone. Il contratto», ha aggiunto, «prevede un incremento retributivo medio del 6 per cento, pari a 165 euro al mese, per tredici mensilità. Con l'incremento del 4 per cento della tornata 2019-2021, quello attuale del 6 per cento e quello previsto nella legge di bilancio in discussione del 5,5 per cento per la tornata 2025-2027, diamo continuità ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego come non era mai successo e con incrementi mai visti: circa 16 per cento in tre tornate». Serena Sorrentino di Fp Cgil e Sandro Colombi di Uil Pa hanno invece parlato di una «forzatura», e di un contratto che «non dà risposte adeguate». Diametralmente opposto il giudizio delle altre sigle, quelle che invece l'accordo lo hanno firmato. Luigi Sbarra, segretrio generale della Cisl ha espresso «grande soddisfazione» per l'intesa. Maurizio Petriccioli di Cisl Fp, ha spiegato di aver firmato con convinzione l'intesa. «Quando la maggioranza del tavolo contrattuale ritiene di aver raggiunto condizioni favorevoli per i lavoratori», ha sottolineato, «i contratti si firmano e lo si fa con responsabilità e senza i tatticismi politici che animano certe sigle sindacali. Opporsi alla firma senza proporre un'alternativa concreta finisce solo per ritardare colpevolmente i futuri contratti e dunque l'erogazione delle risorse nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori». Per Massimo Battaglia, segretario generale di Consal-Unsa, si tratta di «un grande risultato». Grazie all'impegno del sindacato, ha aggiunto, sono stati introdotti «la settimana lavorativa di 4 giorni su base volontaria, il riconoscimento del buono pasto nel lavoro agile, la fruibilità delle ferie durante il periodo di preavviso».Per Marco Carlomagno, segretario generale di Flp, si tratt di «un importante passo per la valorizzazione del personale e la modernizzazione delle amministrazioni. Le novità introdotte sul lavoro agile e sulla conciliazione vita lavoro», ha aggiunto, «rappresentano una grande vittoria per la nostra federazione». LE REAZIONI Positivo anche il giudizio di Confintesa. «Un passo importante verso il riconoscimento del lavoro svolto dai dipendenti pubblici», ha detto Claudia Ratti, segretario generale di Confintesa Funzione pubblica. Soddisfatto anche il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo. «Abbiamo migliorato i contratti del 2021 con nuovi istituti, come l'age management e l'introduzione di misure specifiche per i neo assunti con indennità e maggiori flessibilità di orario», ha spiegato. Quando arriveranno effettivamente gli aumenti nelle buste paga dei dipendenti pubblici? Quella firmata ieri è una preintesa. Il testo del contratto ora dovrà avere il via libera della Ragioneria generale dello Stato, del Dipartimento della Funzione pubblica, poi dovrà andare in consiglio dei ministri e, infine, essere vidimato dalla Corte dei Conti. Il governo vorrebbe fare in fretta per arrivare a una firma definitiva entro la fine dell'anno. Anche perché in ballo, oltre agli aumenti, ci sono anche arretrati per circa mille euro medi. Per gli statali sarebbe un bel regalo da trovare sotto l'albero di Natale. Andrea Bassi © RIPRODUZIONE RISERVATA.