05/08/2024 - La Provincia di Lecco
Nuova comunità energetica Occasione per il territorio: meno costi, più sostenibilità
Radicamento territoriale con attenzione ai valori condivisi e alla storia del passato e sostenibilità ad ampio raggio: sono i due pilasti su cui si basa l'attività del gruppo Acinque, come spiega l'amministratore delegato Stefano Cetti, confermato al vertice lo scorso aprile. Dottor Cetti, quanto conta l'attenzione ai territori nell'attività di Acinque? Moltissimo, anche per ragioni storiche. Acinque nasce grazie all'aggregazione delle aziende ex municipalizzate dei territori di Como, Lecco, Sondrio, Varese e Monza, ed ha mantenuto l'attenzione sulle attività tipiche delle aziende che in passato erano interamente controllate dai comuni: dalla gestione delle reti idriche al teleriscaldamento, fino alla raccolta dei rifiuti. Nella nostra compagine, oltre ai comuni, è poi presente un partner industriale di livello nazionale e socio di riferimento, ossia A2A, a sua volta nato dalla fusione delle ex municipalizzate di Brescia e Milano, che detiene il il 41% di Acinque. Il 10% delle azioni è sul mercato, perché Acinque è una società quotata. Quando si parla di energia non si può non parlare di sostenibilità. È così anche nel vostro caso? Lo sviluppo di un'attività ambientalmente ma anche socialmente ed economicamente sostenibile per chi si occupa di energia è un fattore determinante ed è nel nostro dna. Gli investimenti sui nostri territori lo confermano: ad esempio a Lecco stiamo sviluppando il progetto del teleriscaldamento che è proprio orientato alla sostenibilità; con il teleriscaldamento, infatti, viene prodotta l'energia in un unico sito e poi viene distribuita l'acqua calda alle abitazioni. Le case sono quindi green, non producono direttamente l'energia. Un altro business legato all'efficientamento energetico è quello dell'illuminazione pubblica: la sostituzione delle lampade tradizionali con i led genera un grande vantaggio economico ed anche ambientale. A proposito di sostenibilità, Acinque è partner della comunità energetica costituita a Barzio, nel Lecchese. In che modo partecipate alla realizzazione della Cer? In primo luogo, come dicevamo prima, siamo presenti perché si tratta di un'iniziativa fortemente legata alla sostenibilità e quindi ad uno dei pilastri della nostra attività. In secondo luogo, occupandoci di energia, non possiamo essere indifferenti rispetto alle opportunità oggi presenti in termini di consumo intelligente ed efficientamento. Ci dobbiamo essere e ci saremo. Con la comunità energetica, cambia il paradigma tradizionale: la produzione avviene a livello locale; in questa partita, i nostri territori ci chiamano e noi siamo pronti a rispondere. Si tratta di un'opportunità importante anche per le aziende del territorio? Certo, c'è una forte valenza economica e anche ambientale. Non entrano infatti nella Comunità energetica rinnovabile gli impianti già esistenti che producono energia, ma solo nuovi impianti, perché l'obiettivo è aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Le imprese hanno quindi la possibilità di ottenere vantaggi economici ma anche di dare il proprio contributo in termini di sostenibilità. La nostra attenzione verso il mondo imprenditoriale è molto elevata: abbiamo lanciato su Lecco, in collaborazione con il Politecnico, un'iniziativa di mappatura del tessuto industriale locale; vogliamo capire da vicino chi sono i consumatori e chi è un produttore, per offrire i nostri servizi in termini di efficientamento o di sfruttaI pro della Comunità Energetica Rinnovabile sono molteplici e tangibili. Riducendo le emissioni di CO2, si combatte il cambiamento climatico. Inoltre, le famiglie e le imprese beneficeranno di minori costi energetici, rendendo l'energia rinnovabile più accessibile a tutti i cittadini. Possono aderire tutti i residenti e le imprese di Barzio e della Valsassina. La CER sfrutta le fonti rinnovabili e condivide l'energia prodotta a livello locale tra i membri della Comunità con l'obiettivo di utilizzare energia pulita prodotta in loco. Questo permetterà di incrementare l'indipendenza dal mercato energetico con vantaggi economici e ambientali per tutti coloro che partecipano all' iniziativa. rezione, beneficerà inoltre del crollo dei prezzi delle componenti per la realizzazione degli impianti, ad esempio per il fotovoltaico. L'investimento per la realizzazione di un nuovo impianto ora rientra in sei o sette anni. Sempre a proposito di sostenibilità, Acinque ha recentemente rinnovato l'intesa con Ance per la riqualificazione energetica degli edifici. I risultati raggiunti sono quindi stati positivi? Il caso di Barzio vuole essere un modello replicabile anche in altri territori? Assolutamente sì, stiamo ragionando in questo senso con altri interlocutori, ad esempio con Lariofiere: sarà un esperimento molto interessante. Devo sottolineare che, nel caso delle comunità energetiche, è molto importante la certezza normativa che oggi è garantita. Nel futuro, per il posizionamento di nuovi insediamenti industriali, un imprenditore potrebbe anche tenere conto della possibilità di beneficiare di una Cer: la comunità energetica può quindi creare un indotto locale. Chi intende investire in questa diI risultati sono eloquenti: possiamo senz'altro affermare di essere stati il principale volano delle iniziative di riqualificazione energetica immobiliare nel Comasco a beneficio delle comunità locali e del territorio. Generare valore e sviluppo sostenibile è del resto la vocazione del nostro gruppo. Vogliamo continuare a mettere a disposizione il nostro know how e, oltre agli obiettivi conseguiti, mi piace sottolineare il modello strategico su cui puntiamo: quello di fare rete fra gli attori locali a beneficio del territorio in cui operano. Fare rete quindi nel dna di Acinque? Oltre ai ricavi economici derivanti dalla produzione e dalla condivisione di energia, grazie ai numeri incentivi e contributi che sostengono l'iniziativa, il fattore di maggiore interesse è rappresentato dalle ricadute sociali che ha sul territorio: è previsto che parte dei ricavi sia destinato e progetti che sostengano la comunità con particolare attenzione verso soggetti in povertà energetica o assoluta. Il processo di condivisione parte dall'energia ma coinvolge attivamente cittadini, imprese, associazionie qualsiasi genere di attività intenzionata a sostenere il processo di transizione energetica del territorio. Questo permetterà di coinvolgere vari stakeholder provenienti da differenti realtà in un percorso che mira a rigenerare il territorio per creare un ambiente più inclusivo e collaborativo. dente nel caso della Cer. Collegato con il tema della sostenibilità, che non è solo ambientale, c'è il welfare aziendale. Avete di recente ottenuto un riconoscimento importante. Il gruppo ha ottenuto per l'edizione 2024 di Welfare Index PMI il rating di Welfare Champion che identifica le migliori PMI nel welfare aziendale. In virtù dello storico legame e dell'interazione col territorio, dalla catena dei fornitori alle partnership, le nostre politiche di welfare non restano confinate al perimetro aziendale: abbiamo l'ambizione di contribuire a generare appunto un valore condiviso che trascende l'azienda. Sì, e questo è evidente anche nel valore che generiamo sui territori. Noi parliamo di valore condiviso che non è solo il dividendo, pur certamente importante perché significa possibilità di investimento per i Comuni soci. Io mi riferisco anche agli investimenti sui territori, come nel caso dell'illuminazione pubblica, e all'indotto che viene creato, particolarmente evi©RIPRODUZIONE RISERVATA.
GUIDO LOMBARDI