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07/11/2024 - Il Sole 24 Ore
Terna migliora la guidance 2024

Nonostante lo scenario ancora incerto, Terna si presenta al test dei conti dei primi nove mesi imprimendo un'ulteriore accelerazione agli investimenti per la transizione energetica e digitale (che sfiorano gli 1,7 miliardi di euro, +18,5%) e registrando una crescita dei principali indicatori che consente al gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia di migliorare la guidance per il 2024 con ricavi attesi a 3,61 miliardi, l'Ebitda a 2,5 miliardi e l'Eps (utile per azione) a 0,52 euro. L'Ebitda nei 9 mesi si attesta a 1,9 miliardi, in crescita del 21,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 (635 milioni nel terzo trimestre, +18,2%), grazie alla spinta assicurata dal business regolato. L'Ebit ammonta a 1,2 miliardi (+28,3% ), mentre l'utile netto è pari a 812,6 milioni, in aumento di 170,9 milioni rispetto all'asticella registrata lo scorso anno, con uno scatto del 26,6% (nel terzo trimestre, invece, è pari a 267,8 milioni, +16,3%). L'indebitamento è di 10 miliardi, in calo rispetto ai 10,5 miliardi di fine 2023. Un dato su cui, come chiarisce la nota diffusa ieri da Terna a valle del cda - che ha deliberato anche un acconto sul dividendo 2024 di 11,92 centesimi (+4% rispetto all'acconto 2023) - ha inciso positivamente il bond ibrido da 850 milioni lanciato ad aprile e contabilizzato come strumento di equity, che ha influenzato anche l'incremento del patrimonio netto ( 7,5 miliardi). La ceo Di Foggia pone l'accento sulla «significativa accelerazione» degli investimenti nei primi nove mesi dell'anno, «che hanno registrato il valore più alto nella storia di Terna per questo periodo», e sottolinea che «i risultati positivi di tutti i principali indicatori economici confermano la capacità dell'azienda di proseguire un deciso percorso di crescita, permettendoci di migliorare la guidance per l'anno 2024 e di confermare gli obiettivi del piano industriale 2024-2028». Il miglioramento della guidance discende, come chiarisce l'azienda, dal maggior contributo dei premi output based, che vanno cioè a "pesare" l'effettiva utilità per il sistema e che sono collegati agli incentivi per il servizio di dispacciamento (Msd) con conseguente riduzione dei costi e degli oneri per i clienti finali. Sempre ieri, poi, Terna ha annunciato un accordo con Acea per l'acquisizione di parte della rete elettrica in alta tensione di Areti, controllata del gruppo romano. Gli asset comprendono 73 elettrodotti in alta tensione per circa 481 chilometri di rete (linee aeree e in cavo), rete di fibra ottica estesa sulle linee incluse nell'intesa ed elementi di alta tensione di 3 cabine primarie. Il valore complessivo degli asset ai fini regolatori (Regulated Asset Base, Rab) è stimato in circa 203 milioni di euro alla fine del 2024. Quanto ai valori, Terna - affiancata da Bnp Paribas come advisor finanziario - parla di un prezzo di acquisto di 224 milioni tra valore degli asset e un premio del 10% sulla Rab provvisoria 2024. Acea indica il corrispettivo in 247 milioni che derivano dai 224 milioni versati da Terna e da circa 23 milioni di premio riconosciuto da Arera. «L'accordo consentirà di rendere più efficienti la pianificazione e la gestione operativa della rete elettrica di trasmissione», ha detto Di Foggia. Per l'ad di Acea, Fabrizio Palermo, «i proventi della cessione contribuiranno all'incremento degli investimenti previsti sulla rete di distribuzione elettrica di Roma». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Celestina Dominelli