AREA COMUNICAZIONE

Rassegna stampa

in collaborazione con P. Review

Consulta la rassegna
26/03/2025 - Il Secolo XIX (ed. La Spezia)
Bilancio 2024 di Iren alla Spezia arriverà più di un milione di euro

La Spezia Le quote possedute dai Comuni spezzini all'interno del capitale azionario di Iren apporteranno nel 2025 una cifra complessiva pari ad un milione 100 mila euro. Si parla del Comune capoluogo, La Spezia, e dei Comuni che sono rimasti all'interno della convenzione provinciale di affidamento del ciclo integrato acqua e rifiuti, dopo l'incorporazione di Acam all'interno della multi-utility emiliana. La previsione è stata anticipata dalla società a margine dell'approvazione del primo bilancio consolidato integrato, che ha preso in considerazione l'anno 2024. Il consiglio di amministrazione di Iren ha diffuso una nota nella quale sottolinea che «tutti i risultati economico finanziari sono stati in aumento, rispetto all'anno precedente». Il milione 100 mila euro rappresenta la quota spezzina del dividendo. Si parla dell'utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti. Complessivamente, la cifra da suddividere è pari a 268 milioni di euro, in crescita del 5%, nel 2024 rispetto al 2023. La proposta di dividendi è pari a 12.83 euro ad azione, in crescita dell'8% rispetto all'anno precedente. L'utilizzo che i vari sindaci faranno della cifra, variabile a seconda delle dimensioni della popolazione, non è ancora stato reso noto. Interpellato, per il momento non ha ancora rilasciato commenti o dichiarazioni il sindaco della Spezia e presidente della Provincia Pierluigi Peracchini. In termini di azionariato, il prospetto aggiornato a metà marzo vede presenza complessiva del Comune della Spezia e degli altri Comuni della provincia pari complessivamente ad una percentuale dell'1.5%. È molto meno rispetto alle partecipazioni di Comuni come quello di Genova, che ha investito in azioni Iren, attraverso una finanziaria, arrivando a detenere oltre il 18%. È la quota più alta, quella del capoluogo di regione, seguito dal Comune di Torino con oltre il 13% e da quello di Reggio Emilia, con oltre il 6%. La holding industriale, che ha la sede principale a Reggio Emilia, ha aperto nel tempo dei poli operativi in più città, fra le quali anche Spezia, dopo l'incorporazione della ex municipalizzata Acam, che era ormai arrivata all'orlo del collasso, svuotata di risorse, con mezzi in condizioni critiche e con una manutenzione ridotta all'osso. Tanto che ora si discute non poco degli aumenti tariffari che saranno resi necessari dal massiccio piano di investimenti di Iren, per risanare reti e impianti. Il territorio spezzino è transitato in pochi anni da una gestione locale, in cui i sindaci detenevano una forte voce in capitolo, ad una multi-utility «fra le più importanti e dinamiche del panorama italiano, che nel corso del 2024 ha realizzato il piano di sviluppo previsto e molto importante, con investimenti complessivi pari a 942 milioni di euro, il 76% dei quali destinati a progetti di sostenibilità». Nella sintesi di bilancio di Iren si sottolinea che il gruppo ha raggiunto gli 11.300 dipendenti e che i ricavi consolidati sono stati pari a 6.043 milioni di euro. In cifre, il portafoglio è di oltre 2.1 milioni di clienti nel settore energetico, circa 3 milioni di abitanti serviti nel ciclo idrico integrato e circa 3.8 milioni di abitanti nel ciclo ambientale. Iren nel bilancio parla di crescita della raccolta differenziata, e questo è vero anche per il territorio spezzino, ma la media delle perdite idriche al 31% è purtroppo un miraggio, al momento, alla Spezia, ove la rete colabrodo perde oltre il 54%.- s. c. Lo stabilimento Acam-Iren in via Redipuglia.

S. C.