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07/11/2024 - Il Sole 24 Ore
Rifiuti, servono impianti per 4 milioni di tonnellate

Ogni anno 3,15 tonnellate di rifiuti in Italia viaggiano, soprattutto da Sud a Nord, per la carenza di impianti di prossimità. In generale il fabbisogno impiantistico italiano è pari a 4,35 milioni di tonnellate se si vogliono rispettare gli obiettivi europei al 2035, di riciclo del 65% dei rifiuti solidi urbani (oggi siamo al 49%) e di utilizzo della discarica per una quota non superiore al 10%. Sono i numeri (basati sulle ultime rilevazioni Ispra relative al 2022) della quinta edizione dello studio "Rifiuti urbani, fabbisogni impiantistici attuali e al 2035", realizzato da Utilitalia in occasione di Ecomondo, la fiera della green economy di Rimini che si chiude domani. Su una produzione nazionale di 29 milioni di tonnellate, nel nostro Paese il Nord importa 1,79 milioni di tonnellate dal Centro-Sud e già oggi è vicino (al 14,6%) ai target di conferimento in discarica. Il Centro esporta 0,97 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti, inviandone il 35,4% in discarica. Per il Sud la quota sale a 1,38 milioni di tonnellate: il 23% della produzione, mentre il 39,5% va in discarica. Viaggi che secondo Utilitalia costano 50mila tonnellate di CO2 e 75 milioni di euro in più per i cittadini. «Servono nuovi impianti, anche perché dovranno aumentare i volumi», spiega Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia. Di due tipi: di trattamento dell'organico, che rappresenta il 35% dei rifiuti urbani, e di termovalorizzazione per il recupero energetico delle frazioni non riciclabili. Se anche grazie al Pnrr sul primo fronte arriveranno nei prossimi anni 22 nuovi impianti, capaci di abbattere, secondo i calcoli di Utilitalia, il fabbisogno del Sud a 600mila tonnellate contro le attuali 970mila, «molto resta da fare per quanto riguarda il recupero energetico. I termovalorizzatori rimangono indispensabili per chiudere il ciclo dei rifiuti», ricorda Brandolini. Oggi in Italia ci sono 37 impianti, in prevalenza al Nord, contro i 96 in Germania e 126 in Francia, per fare un confronto. «Il termovalorizzatore di Roma, che aprirà il cantiere nel 2025, e i due annunciati in Sicilia, unica regione ora sprovvista, dovrebbero dimezzare il fabbisogno nazionale per questo tipo di trattamento, oggi di 2,5 milioni di tonnellate», indica Brandolini. Il trattamento e il recupero dei rifiuti sono anche il campo d'azione delle tre start up vincitrici della seconda edizione del Premio Lorenzo Cagnoni per l'Innovazione Green, assegnato ieri sempre a Ecomondo: Repet (riciclo chimico), Smush Materials (imballaggi da sottoprodotti agricoli e micelio), AgroMateriae (produzione di biofiller da scarti). © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Sara Deganello